San Leonardo

Alla fine del Medio Evo, al tempo in cui cominciaronoChiesa di S.Leonardo a sorgere le varie signorie, nelle selve sopra il Cardoso esisteva un villaggio denominato Casamenta di cui tutt'oggi si conservano tracce murarie. Di detto villaggio situato subito sopra l'attuale Colombetta e lungo la vecchia via provinciale che collegava gli abitati di Pruno e Stazzema con altri paesi esistenti e quindi proseguiva fino a Lucca, si hanno cenni in diversi storici e negli archivi diocesani.
Risulterebbe essere stato messo a ferro e fuoco da Castruccio Castracani, divenuto signore di Lucca, durante una delle sue frequentissime incursioni nei contestati territori della Versilia, ma non se ne conosce la data precisa.
Varie leggende, giunte fino ad oggi, hanno accompagnato la scomparsa di questo villaggio; qualcuno ci parla di presunti ritrovamenti di tesori monetari nascosti nelle case distrutte, ma una in particolare vuole che l'attuale chiesetta di S. Leonardo, sia stata edficata lì dove ora si trova, in ricordo e in sostituzione di quella una volta esistente nel villaggio delle Casamenta distrutto dal Castracani.
San LeonardoS. Leonardo si trova sul colle davanti a quello delle Casamenta, ma posto leggermente più in alto, proprio sotto il colle della Penna Rossa. Per gli abitanti di Cardoso da sempre è stato il loro santuario prediletto dove si venera una Madonna detta appunto di San Leonardo.
Ogni anno, il martedì dopo la domenica di Pentecoste, con grande solennità vi si celebrava la festa a cui oltre al clero in pompa magna, partecipava
una grande folla proveniente non solo dai paesi vicini, ma da tutta la Versilia.
Negli spazi disponibili si allestivano bancarelle di ogni tipo assortite con le merci e le attrazioni più disparate che facevano la gioia di tutti i bimbi, ma costituivano anche un forte richiamo per i giovanotti e le ragazze per spendere i loro pochi risparmi. La festa iniziata la mattina procedeva con la S. Messa solenne delle ore undici, celebrata in terzo dal Vicario Vescovile; a mezzogiorno, si gustava un grande pranzo a suon di tordelli e vino a volontà; si proseguiva nel pomeriggio prima con il canto dei vespri e dopo con l'albero della cuccagna. Si trattava di un grosso palo di castagno tutto diritto e il più lungo possibile con un diametro di almeno 15-20 centimetri.San Leonardo
Il palo veniva sbucciato accuratamente e spalmato a più riprese con sciugne sapone e grasso fino a renderlo oltremodo scivoloso e unto.
A una sua estremità, su apposite asticelle, venivano sospesi i premi riservati al vincitore mentre l'altra estremità veniva solidamente infissa in terra.
La gara generalmente si svolgeva in uno spazio antistante la scalinata che sale al piazzale del Santuario all'ombra di grossi castagni. La gente si accalcava per tifare per questo o per quello che era in gara per accaparrarsi il premio posto in cima al palo. Si trattava di uno spettacolo veramente esilarante perchè nonostante i concorrenti si dessero un gran da fare con tutti i sistemi e i mezzi consentiti per arrivare in cima, inesorabilmente ricadevano a terra esausti.San Leonardo
Alla fine uno più fortunato o più furbo si trovava facilitata la scalata dai ripetuti fallimenti degli altri che a forsa di prove avevano ben bene asciugato la maggior parte del palo rendendolo più prensile e riusciva quindi a superare gli ultimi centimetri ancora unti e ad appropiarsi così del premio costituito da salami, vino, tordelli, pane e altri generi di conforto. Il benessere materiale susseguente alla seconda guerra mondiale rese, anno dopo anno, sempre meno sentita questa festa annuale di fine primavera fino a ridurla ad una memoria consuetudinaria per soli pochi Cardosini.
Sul finire degli anni sessanta del secolo scorso, quando il Santuario era ormai poco più che un nostalgico ricordo per tutti, una coppia di fidanzati decise di unirsi in matrimonio proprio in quell'antica chiesa di S. Leonardo.


Approfondimenti storici a cura di Leopoldo Emilio Belli


Cenni di storia: Cardoso, Malinventre e Farneta


Cenni di storia: Farneta





L'ultimo matrimonio.
Lui era un Cardosino, lei di Sant'Anna, il paese della strage nazista. Adelmo Santarelli e Bazzichi Maria Adelia (doppio nome in memoria delle zie materne trucidate a Sant'Anna).
Adelmo e Maria Adelia Il matrimonio non si celebrò nella ricorrenza della Madonna di S. Leonardo ma martedì 16 luglio 1968, festa della Madonna del Carmine. La chiesetta fu addobbata molto semplicemente, con una doppia processione di margherite che culminava sotto il dipinto della Madonna sull' altare, contornata da festoni di edera e vasi di felci che esaltavano la misticità del Santuario nella semplicità delle sue linee achitettoniche. Una discreta folla di parenti ed amici, unitamente ad una sguazzignolante pioggerella che, per scaramantica tradizione, prometteva fortuna, accompagnò e presenziò tutta la cerimonia del matrimonio.Adelmo e Maria Adelia
Dopo la celebrazione religiosa, officiata dall' allora parroco di Cardoso Don Oscar Perich, la festa matrimoniale continuò con un rinfresco tutto casereccio preparato al Metatello, una casetta sottostante il Santuario. Oggi si cerca, anche con qualche successo, di rivitalizzare, con varie iniziative, la tradizionale festa di S. Leonardo che, per ovvie ragioni di praticità, viene celebrata di domenica e non più nel martedì successivo alla Pentecoste. Non sarà comunque facile risvegliare la voglia di festa che una volta faceva salire tante folle della Versilia al Santuario, ma la memoria delle origini ha sempre un fascino arcano che ciclicamente rinasce più bello.

Adelmo





         

         

         

              

              

         

         

         

         

         

    




San Leonardo 2007



Pensieri, ricordi su San Leonardo di Cardoso