La storia del
cardoso, così come il suo nome derivato da cardo, risale ad origini
molto antiche, i nonni ricordano ai figli e così poi ad una generazione
intera, com’erano vissuti i giorni, i mesi, gli anni in questo
territorio dove il “poco” era molto. Nella
sua storia si ricorda la lavorazione del marmo nelle cave, la
spettacolare lizzatura del blocco di marmo che era fatto scivolare a
valle dalle alte montagne del Corchia o dalle cave adiacenti alla
Magona:
ma quante vite questa povera gente vi ha lasciato per dare un torso di
pane alla famiglia? Tante… troppe e tante ancora oggi le persone che
soffrono di disturbi alla respirazione per aver respirato polvere di
marmo.
Tutto era programmato durante l’anno, per non contare le feste che
erano Sacro Sante; ricordo ancora quando arrivava la vigilia del Corpus
Domini, che tutti i giovani si dedicavano alla raccolta di moltissimi
fiori, margherite, rose, verde, ecc.,e con questi una volta sfogliati
erano fatti dei veri tappeti nella bellissima chiesa. Ai grandi era
affidato il doppio (chiamato così lo scampanio delle campane quando
suonano a festa) e anche in quel momento c’è la mettevano tutta, pur
di far bella figura verso i paesi più vicini; poi al termine della
festa erano in tanti ad aver alzato il gomito al bar di Mancino. Poi
venivano le altre feste con la processione di San Rocco, Santa Lucia e
qui si vedevano ancora gli uomini impegnati, i più robusti dovevano
portare il trono con la statua, poi veniva un altro robusto che doveva
portare il crocifisso, in seguito vi erano i ragazzi più grandi che
portavano il lanternone ed infine i più giovincelli cui erano affidati
i lanternini.
Ogni mese dell’anno erano impegnati con gran selezione: ad ottobre con
le castagne, si preparavano le arre, per la raccolta, si preparavano i
metati per la secca delle castagne, ogni pezzetto di terra era tenuto
pulito, il fogliame era accatastato ai margini della piazzola, in modo
che non vi fossero delle difficoltà nel momento della raccolta. Anche
gli stessi castagni erano potati e le rame secche erano accatastate per
poi farci delle fascine, per poi ardere nel giorno della baldoria; o
meglio ancora erano bruciate per riscaldare alcuni forni, prima della
cottura dei pefanini, fatti prima della festa della Befana, oppure le
torte con l’uva secca, che erano cotte prima di Pasqua e che
accompagnavano l’uovo sodo nella prima colazione. Come in natura i
mesi spenti erano quelli invernali dove la gente poteva gustare un pò
di tranquillità e godersi quel po’ di guadagnato. Allora ecco che
dintorno ad un focolare si cucinavano i ciacci (farina impastata
nell’acqua poi cotta in mezzo a due testi e farcita con la ricotta),
poi sempre con la farina di castagna erano fatti i menni (impasto
liquido cotto nell’acqua a tipo di polenta, poi una volta posata nel
piatto erano mangiati assieme al latte di mucca), c’era l’invinata
che anch’essa era fatta con farina di castagna cotta nell’acqua, con
una metà di vino, in alcuni pasti per riempirsi la pancia si cucinava
l’incavolata: un decotto a base di cavolo, fagioli e farina di
granturco, ed il tutto si condiva con olio d’oliva ed era mangiata
rafferma per assaporarne il gusto degli ingredienti. A marzo si
ricominciava
di nuovo con la potatura della vite, con gli appezzamenti da zappare,
con le semine, con il taglio della legna da ardere nell’inverno.
Alcune persone si dedicavano nel lavoro del carbone da legna, alcuni
ricordano che salivano sino alle pendici del monte Pania per raccogliere
le nevi per poi portarla giù al paese e venderla, ma qua la mia storia
finisce, il paese è troppo antico ed io sono troppo giovane per
ricordare il sapore il calore, la semplicità di un paese che tutti ha
unito sempre nel bello e nella cattiva sorte.
Ma al termine vorrei cogliere l’occasione di dire a tutti coloro che
pensano ad una selvaggia cementificazione, che questa non vi è mai
stata e la storia ricorda che un disastro di questo tipo vi era già
successo ai tempi dei tempi dove veramente tutto sembrava un Paradiso.
Ricordiamo
anche
la natura fa il suo lavoro e la sua mano è guidata da Dio. |
Alcune foto storiche del Paese
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