Il trasporto dei marmi: la "lizza"

Ai tempi di Michelangelo per portare a valle i blocchi di marmo c'era soprattutto un modo: farli rotolare gių, senza alcun controllo, su di un "letto" di detriti.
Questo rudimentale metodo di trasporto, che si chiamava "abbrivio", era molto pericoloso e infatti, verso la fine dell'800, fu vietato per legge. Ma prima di arrivare al trenino a vapore, la "ciabattona" che abbiamo visto nelle prime immagini di questa pagina, c'č un'altra tappa molto importante nella storia del trasporto marmifero: la "lizzatura".
Il metodo della "lizzatura" consisteva nel mettere i blocchi di marmo sopra una slitta ricavata da tronchi di faggio o di quercia e di farli scorrere verso valle. La "lizza" era formata da diversi blocchi di marmo - cosė come mostrano le immagini - tenuti assieme da robuste corde di canapa, che servivano anche per far scendere lungo tutto il percorso l'intero carico.
Alla lizzatura partecipavano diversi uomini: era un lavoro di squadra molto rischioso. Davanti a tutti c'era il capo lizza, che aveva il compito di controllare che la discesa procedesse per il meglio. Era un compito delicato, e veniva affidato all'operaio pių esperto. Era lui che disponeva i "parati" sul terreno davanti alla lizza, e dava il segnale ai mollatori di allentare o stringere i cavi al momento giusto."
I "parati", erano robuste assi di legno, che venivano aggiunte anteriormente, mano mano che il carico scendeva, consentendogli di scivolare senza incontrare ostacoli.