Gli uomini della neve di Cardoso
Barsanti Lorenzo - Bartolucci Agostino - Bartolucci Alpino - Pierotti Andrea

Innanzi tutto dobbiamo dire che la guida più nota degli uomini della neve di Cardoso era Bartolucci Angiolo di Collemezzana, conosciuto da chi frequentava la montagna e gli alpeggi delle nostre vallate come "il nonno delle Apuane", morto per mano tedesca sopra la località chiamata "La Tomba" il <10/04/1945> dove è posta a ricordo una piccola lapide. Queste piccolo brano nasce dalle parole di Agostino Bartolucci (nipote de “il nonno delle Apuane”) che ci ha lasciato il <16/03/2006> chiudendo così la parentesi degli uomini della neve. Penso che fosse l'ultimo di questa schiera di persone che si sia guadagnato un tozzo di pane con questo lavoro e di questo ne andava fiero, portandolo ad esempio a quei giovani che al giorno d'oggi si trovano in ben altre condizioni di vita che poco hanno a che fare con le fatiche e gli stenti di quel periodo.

Ecco il suo racconto:
Angiolo Bartolucci detto Il Nonno

Bartolucci Angiolo detto “Il Nonno”

Bartolucci Agostino

Bartolucci Agostino
Si partiva da Cardoso (così ricorda Agostino) insieme a Bartolucci Alpino e Pierotti Andrea; si risaliva su fino in "Cima alla Ripa" dove c'era ad attenderci quello che era la nostra guida, il più anziano e il più esperto di tutti noi: Lorenzo Barsanti, ma per tutti era il "Lorè". Dopo aver scambiato due parole e un rapido saluto, si ripartiva tutti insieme per la nostra meta. Si saliva su verso il "Pozzo dei Corvi" passando sopra "Il Cerraccio" e "Il Pitoncino", si arrivava poi con il cuore in gola al "Colle delle Quercie" e su fino sul "Prado di Valli" e su ancora ansimando fino ai "Posatoi" e infine verso la buca della neve. Arrivati, entravamo dentro la cavità della roccia dove le nevicate e il vento l'avevano ammucchiata e, con l'accettino, si cominciava a farne dei pani che mettevamo dentro le "balle" con foglie e paglia, in modo da farne una sorta di isolante. Appena pronti si ripartiva per tornare al fondovalle per poi vendere, a chi ne avesse fatto richiesta, il frutto delle nostre fatiche. Era una grande e faticosa camminata, a tratti anche pericolosa, spesso fatta con scarponi di fortuna ridotti al lumicino, ma per alcuni era l'unica fonte di guadagno che ci poteva essere in quei tempi di magra. Questa attività è durata anche dopo l'avvento dei frigoriferi, ma lo si faceva più per dire di essere andati a prendere la neve sulla "Pania" che per un effettivo bisogno e per lo più serviva per rallegrare le feste patronali estive come S. Leonardo, S. Maria, S. Rocco.

Questo è quanto mi ha raccontato più volte il mio amico indimenticabile Agostino. Ci si trovava spesso su in montagna e davanti al camino acceso si parlava della vita vissuta, delle sofferenze e delle piccole e grandi gioie che la vita offriva a quei tempi. Era tutto un ricordare, che ti coinvolgeva in una sorta di euforia per saperne ancora di più, per non dimenticare, per fare tesoro di tutti i consigli e gli insegnamenti di chi, queste cose, le aveva passate nella sua vita.

Umberto
Barsanti Lorenzo detto Lore'

Barsanti Lorenzo detto Lore'




Moderni uomini della neve



Moderni uomini della neve Moderni uomini della neve

Moderni uomini della neve

Moderni uomini della neve

Moderni uomini della neve

Moderni uomini della neve

Moderni uomini della neve

Moderni uomini della neve

Moderni uomini della neve